Umore, Intestino e Benessere Cardiocirolatorio: nuove prospettive per l’integrazione di fermenti lattici

Dai primissimi stadi dello sviluppo embrionale, l’intestino e il cervello condividono una sorgente comune, la corda dorsale. A circa 4 settimane di sviluppo, l’embrione avrà sviluppato la “cresta neurale”, prima formazione del sistema nervoso che nella fase successiva di sviluppo si dividerà letteralmente in due parti distinte, la prima diventerà il nostro cervello e la spina dorsale mentre la seconda si collegherà alll’intestino, da qui nasce il meglio conosciuto “sistema nervoso enterico” o “secondo cervello” che si andrà ad affiancare al “Sistema nervoso Simpatico” e al “Sistema nervoso Parasimpatico”.

Questi due “cervelli” vivranno per sempre collegati dal nervo vago su cui viaggiano una serie di informazioni da e per il cervello dall’intestino. L’intestino ha circa 100 milioni di neuroni, una quantità maggiore di quelli che si trovano nella spina dorsale o nell’intero sistema nervoso periferico. Più del 95% delle “sostanze del buonumore” prodotte dal cervello  – serotonina e altre 30 tipologie di neurotrasmetitori – sono prodotte nell’intestino. Pertanto lo stato di salute dell’intestino ha un impatto diretto sulla salute del nostro cervello e soprattutto sul nostro stato d’animo.

gut-bacteria-controlling-brain Il GALT – Tessuto linfoide associato all’intestino – circonda l’intestino e produce globuli bianchi conosciuti come linfociti, i quali sono dediti a combattere la maggior parte delle infezioni con cui entriamo a contatto.  Tutto ciò che passa attraverso le pareti dell’intestino incontra immediatamente il GALT che svolge la funzione di prevenire il passaggio dall’intestino al plesso circolatorio di una serie di tossine e invasori microbici. Di conseguenza un intestino non in forma e con maggiore permeabilità permetterà il passaggio di sostanze “nemiche”, ecco che il nostro sistema immunitario viene eccessivamente stimolato, causando il rilascio di sostanze infiammatorie che hanno effetti di vasta portata su tutto l’organismo, incluso il cervello.

Si conoscono ormai diverse condizioni in cui il GALT è erroneamente sovrastimolato, due di queste sono la disbiosi e il Leaky gut syndrome o sindrome della permeabilità intestinale.

La scienza è oggi in grado di ammettere con certezza che l’infiammazione – anche di tipo intestinale – ha un impatto profondo sulle funzioni cerebrali, definendo la dettagliata connessione esistente tra l’infiammazione e i disturbi dell’umore.  L’infiammazione modifica la chimica del cervello e pertanto molti sintomi di un disequilibrio dei neurotramettirori, come ansia, depressione e deficit di attenzione sono collegati ad una spesso silente disfunzione immunitaria causata dallo stato di salute dell’intestino.

La quantificazione e soprattuto qualificazione dei batteri presenti nel tratto intestinale è molto complessa pertanto la diagnositca medica preferisce focalizzare la propria attenzione sull’identificazione di metaboliti secondari prodotti di scarto dei batteri.

Uno di questi metabolite è il HPHPA, un prodotto di scarto del battere clostridio che causa la disattivazione di un enzima coinvolto nella conversione della dopamina in noreprinefrina ( o noradrenalina), e il conseguente accumulo di dopamina causa di agitazione e stati ansiosi. Diventa di fondamentale importanza trattare l’equilibrio della flora batterica intestinale ed essere certi che la stessa abbia livelli adeguati per il benessere non solo delle funzioni intestinali ma anche di quelle immunitarie e di conseguenza dello sviluppo del sistema neuroendocrino e metabolico. La presenza dei microbioti regola il punto di equilibrio del funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, altresì conosciuto come l'”Asse dello Stress”.

Sarà pertanto utile integrare e la nostra dieta con fermenti batterici “amici” dell’intestino di cui in primis il Lactobacillus acidophilus, assieme a Bifidobacterium lactis, Lactococcus lactis, Lactobacillus salivarius, Lactobacillus casei ed Enterococcus faecium.  Un complesso di questi fermenti in tavolette e che permetta un’assunzione di almeno 2 miliardi di fermenti vivi per grammo, è consigliato.

Il laboratorio Forza Vitale, che da 20 anni produce e commercializza integratori alimentari, ha sviluppato un integratore di probiotici con un dosaggio di 2.2 miliardi di batteri vivi per grammo caratterizzato dalla presenza di sostanze prebiotiche che favoriscono la proliferazione batterica. Il simbiotico (azione sinergica tra prebiotici e probiotici) è disponibile in compresse da 400 mg ed è distribuito in farmacie ed erboristeria con il marchio FLORAFIT.  Tra le caratteristiche già elencate del Florafit vi è quella della totale assenza di nel complesso probiotico di L.Rhamnosus che recedenti studi illustrano come coinvolto nella sintesi di sostanze che promuovono la formazione delle placche aterosclerotiche e la comparsa di malattie cardiovascolari nella dieta medeiterranea. Gli studi dimostrano un legame diretto tra il microbioma intestinale, gli alimenti introdotti con la dieta e il riscgio vcardiovascolare. Un approccio interventistico con simbiotici (non contenti L.Rhamnosus) può risultare una raccomandazione clinica volta ad una generale riduzione del rischio cardiocicolatorio se associate ad una diminuzione dell’introduzione di grassi con la dieta.